Si rivolge solitamente alla coppia genitoriale in crisi che, in seguito alla separazione, manifesta conflittualità, contrasti e dinamiche disfunzionali nell’esercizio di una genitorialità responsabile e condivisa. I genitori non sono stati in grado di attuare la transizione da coppia sentimentale a coppia genitoriale, intesa come momento chiave delle relazioni familiari nella coppia separata. Risultano incapaci di intraprendere una negoziazione, un riassestamento dei ruoli, in sintesi la separazione ha rotto la coppia “affettiva”, ma la funzione genitoriale dovrebbe essere mantenuta e contrattata in base a nuove esigenze, nuovi tempi, nuove relazioni.
Il percorso ha come obiettivo il cambiamento delle relazioni utilizzando le due anime del modello strategico breve (Nardone, 1990).
La comunicazione come veicolo di cambiamento che ha lo scopo di condurre “la coppia genitoriale” a cambiare il modo di percepire, elaborare, interpretare e comunicare con la realtà, per passare da un rapporto disfunzionale a uno funzionale. Si utilizzano molteplici tecniche di comunicazione persuasoria: uso di linguaggi metaforici, atteggiamenti e comportamenti non verbali, confronti cognitivi, tecniche di comunicazione non verbale.
Il Problem Solving Strategico consiste nel condurre la persona, attraverso tecniche, manovre, stratagemmi ad aggirare le resistenze e a cambiare le precedenti disposizioni emotive, cognitive e comportamentali disfunzionali.
Il cambiamento delle relazioni deve portare entrambi i genitori ad una genitorialità responsabile che consiste nel possedere delle capacità genitoriali adeguate e funzionali all’educazione dei figli. Ai genitori viene richiesta la capacità di comprendere e rispondere adeguatamente alle esigenze primarie dei figli (cure primarie, igieniche, alimentari, sanitarie, sicurezza, calore affettivo), la capacità di supporto sociale e di supporto dello sviluppo delle abilità di apprendimento sociali e scolastiche.
Infine i genitori vengono educati ed aiutati a sviluppare la capacità nella funzione riflessiva, che consiste nel riconoscere e capire i sentimenti provati dai bambini, nel comprendere in modo corretto, agire appropriatamente in relazione ai bisogni emozionali e psicologici” dei figli, oltre che a comprende la capacità di riconoscere, affrontare e gestire il conflitto con l’altro genitore, con l’obiettivo di mantenere una relazione di reciproco sostegno con questi, nell’ottica della bigenitorialità, “criterio dell’accesso”.
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